Noialtri, di Sergej Dovlatov (Sellerio)
Noialtri è l’intimo, la rete dei rapporti diretti, la comunicazione e lo scambio. Tutto ciò che è contrapposto al Loro, alla banalità e alla regolarità. Contro questa, e contro la dimensione totalitaria che ogni potere inserra e verso cui inevitabilmente tende, l’anarchico Dovlatov, ridendo, mette in guardia.
Il ponte sulla Drina, di Ivo Andrić (Oscar Mondadori)
Un grande affresco che va dal Cinquecento alla Prima guerra mondiale e che ha per sfondo una Bosnia romantica, con le sue complesse vicende storiche ma anche con i drammi quotidiani degli uomini che vi abitano. Andrić si conferma interprete e commosso cantore di questa terra tormentata.
L’amore degli adulti, di Ring Lardner (Elliot)
Considerato alla pari se non superiore a Sinclair Lewis (secondo Edmund Wilson), a Fitzgerald (secondo Hemingway), a Hemingway e Fitzgerald (secondo Dorothy Parker) e più profondo di Henry James (secondo H.L. Mencken), Lardner ritrae un’umanità multiforme, brillante e paludosa insieme, che riesce a raccontare gli Stati Uniti e non solo.
Imparare a scrivere con i grandi, di Joe R. Lansdale (Einaudi Stile Libero)
Un romanzo spaventoso e divertentissimo al tempo stesso, come se i fratelli Grimm e Mark Twain si fossero uniti per scriverlo.
La versione di Barney, di Mordecai Richler (Adelphi)
Approdato a una tarda, linguacciuta, rissosa età, Barney Panofsky impugna la penna per difendersi dall’accusa di omicidio, e da altre calunnie non meno incresciose, diffuse dal suo arcinemico Terry McIver. Così, fra quattro dita di whisky e una boccata di Montecristo, Barney ripercorre la vita allegramente dissipata e profondamente scorretta che dal quartiere ebraico di Montreal lo ha portato nella Parigi dei primi anni Cinquanta e poi di nuovo in Canada, a trasformare le idee rastrellate nella giovinezza in “sitcom” decisamente popolari e altrettanto redditizie.